Rimini | Impresa 2012. Saldo negativo (-0,47), ma crescono informazione e comunicazione
Chi sale e chi scende. Sale il numero delle imprese cessate: 2.940 a fine 2012 contro le 2.749 del 2011 (dati Infocamere Movimprese elaborati da Ufficio statistica Provincia). Scende il numero delle nuove iscrizioni: da 2.888 a 2.851. A volte non è importante se i numeri salgono o scendono. Soprattutto quando alla fine della fiera contribuiscono alla stessa cosa, ovvero il saldo negativo tra 2011 e 2012 delle imprese in provincia di Rimini: meno 168 imprese (flessione dello 0,47). Le imprese attive sul territorio passano quindi da 35.949 a 35.781.
“Quando tre settori portanti come le costruzioni, il manifatturiero e l’agroalimentare appaiono a consuntivo con segno ‘-’ è evidente – ha commentato l’asssessore alle Attività produttive della Provincia di Rimini, Juri Magrini – che ci troviamo dinnanzi ad una sofferenza complessiva del nostro territorio. In più, i dati citati non riportano il ‘peso’ delle imprese cessate o in cattive acque, alcune delle quali qualitativamente e quantitativamente molto importanti per l’economia locale”.
Ma c’è anche qualche segno ‘+’, come il 5,7% registrato dai servizi d’informazione e comunicazione e il 2,7% della categoria che comprende noleggi, agenzie viaggi e varie tipologie di aziende di servizi a supporto delle imprese.
“L’imprenditoria riminese si conferma vitale e reattiva: è l’unica nota positiva, ma da non sottovalutare”, conclude Magrini. “I numeri ci raccontano che, nonostante un contesto non facile, gli imprenditori riminesi hanno ancora la forza di mettersi in gioco, rischiare, supplire con l’innata creatività romagnola alla mancanza di risorse. Ecco perché, ora come non mai, vanno sostenuti con ogni mezzo disponibile e, dove possibile, tutelati dalle speculazioni che, inevitabilmente, emergono nei momenti difficili. Nonostante i bilanci sempre più magri”.
I numeri
A guidare la classifica delle attività economiche in sofferenza è il settore delle costruzioni, con -102 imprese rispetto al 2011 (pari a -1,8%); segue il manifatturiero, con -82 aziende (-2,9%). La percentuale negativa è superiore perché le imprese di costruzioni sono di più: 5622 contro le 2760 del manifatturiero. Al terzo posto si colloca il settore, da tempo in crisi endemica a livello nazionale, comprendente agricoltura, silvicoltura e pesca (-58 imprese, -1,9%). Le imprese sono scese, per questo comparto, dalle 2987 del 2011 alle 2929 del 2012.
Il settore riguardante il commercio all’ingrosso e al dettaglio, le riparazioni di autoveicoli e motocicli è anch’esso in segno negativo con un saldo di -23 imprese, dopo lunghi anni di saldo attivo Le imprese, infatti, scendono complessivamente da 9378 (2011) a 9355 (2012).
L’estratto delle imprese iscritte come artigiane, conferma l’andamento complessivo: -2,5% per le costruzioni, -2,2% il manifatturiero, -2,8% agricoltura, silvicoltura e pesca. Le imprese artigiane sono 176 in meno rispetto al 2011.